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al cui rostro somiglia naso della maschera; ed altri di Pulcinèlla ». Jtri invece, ANIKLLO, naso lungo e ceffo nnerito dal sole. I commedianti dopo la itfcoria il quale aveva una igura di caricatura, colle arguzie i favore pulcinèlla dial. nap. pollecenella,' r. polichinelle; (ingl. punch contratto [a puncinello detto per pulcinello). 1 Vocab. napolit. del 1789 racconta cosi ? origine di questo nome: « Nel secolo cassato una compagnia di commedianti andagi fu assalita dai ladroni presso Lcerra, ma riuscirono a cavarsela mercé I coraggio di un contadino chiamato ^ccio D7 non vollero distaccarsi da lui e ) presero nella loro compagnia. Buccio 'Aniello accettò e incontrò del pubblico. Di qui la sua laschera e la sua parte entrarono nel tea:o sotto il nome alterato più accosto al vero, rigetindo l'aneddoto e seguendo il Quadrio e il aretti, lo trae dalla voce di dialetto nap. 3LLECINÈLLA dimin. di POLLBCÈNA il ricino del tacchino, ancora
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villan balordo che però di tanto in tanto dice delle grandi verità. In Francia Pulcinella ha due gobbe, o per derivazione dal classico, avvero, come pensano alcuni, per sono il suo paradiso. Deriv. Pulcinellata: sempre, rovina tutto. E* miserabile, un PAUL? OINÈLLA che avrebb( rappresentato ma si contenta del suo nulla; un piatto di maccheroni e il cielo ìi Napoli parlano di mettere in caricatura le corazze, che usavano al tempo di Enrico IV: esso è un satirico, un bravaccio, un fanfarone di prima forza. Invece quello napoletano è stupido e codardo ed è malbrattato da tutti Atellane, ed in Acerra presso A versa (l'antica Atella!) fu nel ,1727 scoperta una statuetta di Macco, co] berretto per i suoi spropositi; è un gran poltrone e quando si mette a a punta e la doppia gobba, come il pulcinella francese e inglese. Ciò peraltro spiegherebbe l'antichità della maschera, non la etimologia del nome, far gualche cosa sbaglia a Napoli le parti di buf fono ai tempi di Carlo d' Angiò. che è moderno. Nome di un personaggio del teatro napolitano, rappresentante un Andres Ferrucci, vissuto sulla fine del sec. JCVI asserisce che l'inventore di questo tipe sia stato tal Silvio Fiorello, commediante e che un tale Andrea Calcese, detto Ciuccio, morto nel 1656 1' abbia molto perfezionato, dandogli il carattere dei contadini d'Acerra. Il Génin afferma che esse altro non è che il Macco delle antiche rappresentazioni Pulcinellésco.
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